Tre fiumi. Il Muson dei Sassi, un canale artificiale fatto dai Veneziani nel ‘600, che dritto come il fusto di abete taglia la pianura veneta da Castelfranco a Padova. Il Brenta, uno dei maggiori e più importanti fiumi del Veneto e il Tergola, un fiume che nasce dalle risorgive nella palude di Onara (PD) e che, tra anse dolci, scende verso Stra per sfociare nel Brenta. Il percorso qui proposto è lungo circa 54 km e corre soprattutto a fianco di questi tre fiumi. Si parte da Camposampiero (stazione dei treni) e con alle spalle i binari si va verso sinistra. Si percorre via Marconi, direzione centro, per alcune centinaia di mt. Poi alla rotonda (davanti ai Santuari Antoniani – meritano una visita) si tiene la sx e per pochi mt si costeggia la ferrovia, poi vedrete una pista ciclabile che sale su sterrato. Salite sulla pista e continuate dritti dentro al bosco.
Questo tratto di sterrato urbano è stato recuperato dal comune di Camposampiero e ripercorre il percorso della ferrovia dismessa Ostiglia-Treviso. Non fa parte dell’itinerario del Muson dei Sassi, ma è molto comodo per evitare il centro di Camposampiero ed arrivare subito a prendere l’argine del Muson. Il recupero a scopi ciclabili della ferrovia dismessa che da Mantova (Ostiglia) andava a Treviso è in programma ma i tempi di attuazione non sono stati definiti. Per ora alcuni Comuni si stanno attivando per recuperare i tratti di loro competenza, come nel caso del comune di Camposampiero.

Seguita per 1 km la vecchia Ostiglia, si giungerà all’argine del Muson. Salite sull’argine e continuate verso dx (stessa direzione dell’acqua del fiume). Se andate a sx arriverete a Castelfranco. L’itinerario del Muson dei Sassi ripercorre anche il Cammino di Sant’Antonio, ovvero il percorso che secondo la tradizione Antonio fece prima di morire.

Una volta sull’argine seguite le indicazioni che sono abbondanti. Quando il Tergola incontra (passa sotto a dire il vero) il Muson dei Sassi si cambia argine, andando verso dx e attraversando la SR 307 prima di Campodarsego. Da qua seguire sempre dritti fino a Cadonegne. Poco prima che il Muson sfoci sul Brenta, attraversare il ponte e girare subito a dx. Qua continuare sempre dritti e seguire le indicazioni del CicloAnelloFluviale di Padova. In altre parole mirate sempre a rimanere sul argine sx del Brenta fino a Stra. Questo tratto di argine è un po’ più ombreggiato del Muson e il fondo è un poco più sconnesso. A Stra dovete prendere il Tergola per tornare verso Camposampiero.
Se guardate la mappa qua sotto trovate una delle soluzioni migliori e più adatte al cicloturismo. Uscite dall’argine del Brenta, attraversate la strada e continuate dritti, superate il ponte e salite sulla riviera Naviglio. Dopo poche centinaia di mt, tenete la sx e attraversate la strada principale di Stra (via doge Alvise Pisani) e subito dopo il ponte girate a dx per via Tergola. Qua continuate sempre dritti fino alla fine, poi girare a sx per via Agnoletto. Poi al capitello seguite a dx per via Capeleo e dopo qualche centinaia di mt girare a dx per via della Dora. Continuate su via della Dora fino a che non superate un ponticello, dove, passato il ponte, dovrete andare subito a sx sull’argine sterrato. Continuate sull’argine, superate il sottopassaggio dell’autostrada, seguite sempre lo sterrato e poi quando arriverete su asfalto andate a dx al primo incrocio e fate il ponte che passa sopra al Tergola e, appena fatto il ponte girate a sx. Ora siete sull’argine del Tergola, potete rilassarvi: da qua in poi ci sono le indicazioni. Seguite l’argine del Tergola fino a quando non tornerete alla congiunzione con il Muson dei Sassi, dove dovrete ripercorrere in senso inverso il percorso di andata fino a Camposampiero. Considerazioni tecniche: (1) i tre percorsi arginali (Muson-Brenta e Tergola) sono ben segnalati, il vero problema è inanellarli cioé passare dall’uno all’altro. (2) non ci sono molti punti acqua durante il tragitto (waypoint sulla mappa), il consiglio è quindi di partire con una buona scorta. (3) si sviluppa soprattutto su sterrato, è bene usare bici robuste (4) per chi non ha il GPS, è bene stamparsi la mappa qua sotto, almeno della zona di Cadonegne e di quella di Stra.

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